Diamo il benvenuto al Dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo Terranova da Sibari Maria Letizia Belmonte. Innanzitutto la ringraziamo per aver accettato la nostra intervista.
1) Com’è stato il passaggio dall’insegnamento in aula che si nutre del fondamentale contatto umano e diretto con gli alunni, alla nuova modalità in videochiamata e come hanno reagito studenti ed insegnanti?
Buongiorno a tutti voi e grazie per avermi invitata a partecipare al vostro interessante e quanto mai attuale progetto correlato alla legalità e alla cittadinanza, tematiche di imprescindibile valore soprattutto per la formazione delle generazioni future. Il periodo emergenziale che ci ha visti protagonisti nostro malgrado, ha travolto e stravolto le nostre vite e le nostre abitudini, catapultandoci in una sorta di realtà parallela e quasi paradossale in cui ogni certezza è venuta improvvisamente meno e un senso di disagio e inadeguatezza si è impossessato della quotidianità: ciò che fino a qualche giorno prima era scontato e “normale” all’improvviso non lo è più stato….ecco la normalità….quella che maggiormente ci è mancata e ci manca tuttora.
Va da sé quindi che, anche e soprattutto in campo didattico ed educativo, la situazione che ci si è posta innanzi ha assunto connotazioni diverse e aspetti da valutare e attenzionare con cura. Il brusco allontanamento dalle aule e, in maniera particolare, dagli alunni e da tutte quelle figure che ogni mattina così operosamente si attivano nelle proprie mansioni, ha causato non poche problematiche…prime tra tutte di ordine emotivo: interrompere una relazione quotidiana fatta di scambi emozionali, di comunicazione, di sguardi, di strette di mano, di sorrisi, lacrime, abbracci, schiamazzi ha lasciato nella maggiorparte dei docenti e degli operatori scolastici tutti, un senso di vuoto…uno strappo doloroso che ha spezzato una routine consolidata e rassicurante.
Il grande senso di responsabilità, la passione per la propria professione, l’affetto verso la comunità scolastica e la spinta a superare questo momento di prova, hanno da subito però avuto la meglio e ci siamo immediatamente attivati, con l’ausilio dell’animatore digitale, a pensare ai percorsi di Didattica a Distanza che ormai sono diventati la modalità ordinaria di svolgimento delle lezioni con gli alunni. Le sfide vanno accolte e affrontate, non ci può arrendere: la scuola è anzitutto scuola di vita e gli educatori hanno l’obbligo morale, prima ancora che professionale, di formare negli alunni l’uomo ed in questo il cittadino…e un buon cittadino è colui che sa guardare oltre e che affronta le difficoltà con coraggio, impegnandosi a fare di più e meglio.
Ogni docente quindi animato di buona volontà e facendo leva sulla propria professionalità si è attivato per restituire agli alunni la possibilità di continuare il percorso formativo intrapreso, puntando anzitutto sulla relazione e sul mantenimento di quel necessario contatto umano di cui i ragazzi hanno maggiormente bisogno. Devo dire con soddisfazione che dopo qualche piccola difficoltà iniziale, la didattica a distanza è andata nella giusta direzione, riportando una sorta di equilibrio nelle giornate di docenti e alunni.
Gli alunni al pari degli adulti hanno saputo accogliere questa novità nelle loro giornate e lo hanno fatto con il consueto entusiasmo che connota i ragazzi di questa fascia di età. Hanno mostrato capacità di adattamento e accomodamento, rivelando anche una certa curiosità rispetto alle pratiche ordinarie. La voglia però di stare insieme, toccarsi, abbracciarsi e parlare guardandosi reciprocamente negli occhi sta man mano venendo fuori e la maggiorparte di loro esprime la voglia di tornare a scuola per poter interagire con compagni e docenti.
Certamente lo sforzo delle parti è stato ed è notevole…anche il valore del tempo è differente. Le lezioni sono scandite con modalità e tempistica differenti rispetto a quelle tradizionali e poi lo schermo…esso costituisce comunque un ostacolo, esso non può sostituire un contatto fisico….la didattica a distanza è solo una parentesi (almeno questo mi auguro in primis come dirigente scolastico ma anche come ex docente), non può essere sostitutiva della didattica in presenza…niente potrà mai eguagliare il calore che passa tra le persone.
2) Nonostante le difficoltà ad organizzare tutto in modo telematico, ha notato qualche aspetto positivo in questo nuovo e alternativo modo di insegnamento?
La risposta a questa seconda domanda è rintracciabile in parte nella prima risposta in quanto come dicevo la didattica a distanza ha offerto una grande opportunità agli alunni in un momento di crisi e costrizioni e quindi come tale è una risorsa positiva e utile in quanto gli alunni hanno potuto sperimentare l’efficacia della tecnologia per un utilizzo non finalizzato esclusivamente al gioco e al divertimento ma anche all’istruzione e alla formazione… per una volta abbiamo tutti guardato alla tecnologia con un occhio benevolo… finalmente la tecnologia ha dato la possibilità di rimanere uniti anziché allontanarci come accadeva fino a qualche mese fa, quando utilizzare lo smartphone significava sacrificare i rapporti amicali. Tutto ciò però come dicevo precedentemente deve rimanere una modalità circoscritta nel tempo, una alternativa, una opportunità per continuare il cammino formativo intrapreso.
3) Il nostro pensiero va soprattutto ai ragazzi che frequentano l’ultimo anno del percorso scolastico. Penso a quanto importante sia stato per me condividere gli ultimi giorni di scuola con le persone che mi hanno accompagnato, insegnanti e compagni, in questo fondamentale cammino. Il Ministro Azzolina ha specificato che per le scuole elementari resteranno i voti, mentre per la discussione della tesina di terza media ci sarà tempo fino al 30 giugno. Sul sito del MIUR viene chiarito che l’esame conclusivo del primo ciclo coincide con la valutazione finale da parte del consiglio di classe su un argomento concordato con gli insegnanti. Come si stanno preparando i suoi alunni, anche da un punto di vista emotivo, ad affrontare questo fine percorso di studi?
La fine di un ciclo scolastico segna inevitabilmente il passaggio ad una fase successiva, una fase di crescita che lascia un’impronta importante nella vita di ciascun individuo. Ogni fine segna un nuovo inizio e per poter passare da una fase all’altra si devono compiere degli step precisi che come un ponte ci conducono da una parte all’altra.
Gli esami sono quel ponte…una prova che vuole testare non tanto le nostre conoscenze ma che vuole essere un modo per capire il nostro grado di maturità, la nostra resilienza, il controllo delle nostre emozioni e quindi valutare se le conoscenze acquisite sono divenute competenze e se il sapere è diventato saper essere e saper fare. L’esame quindi è un momento di crescita, un’occasione per mettersi alla prova e affrontare se stessi e gli altri, misurandosi con pari e adulti.
Questo anno scolastico si concluderà in maniera insolita e anche l’esame conclusivo per gli alunni delle terze classi della scuola secondaria di I grado sarà differente: sarà svolto un elaborato concordato con i docenti della classe e lo stesso sarà discusso in modalità on line alla presenza del Consiglio di Classe….alle spalle dei ragazzi non ci saranno i compagni di classe pronti a sostenerli e non ci sarà l’ansia di affrontare le prove scritte, non ci sarà chi girerà tra i banchi a monitorare affinchè nessuno “copi”, non ci saranno suggerimenti di nascosto dagli occhi vigili dei docenti, non ci saranno dizionari e macchie di inchiostro, né brutte copie o tempi da rispettare…tutto si risolverà con un colloquio sereno con i docenti che hanno accompagnato i ragazzi per i tre anni di permanenza nella scuola.
Tutto ha un sapore diverso e strano, ma loro…i ragazzi…i veri protagonisti…sono coraggiosi e sanno che la vita darà loro altre occasioni per mostrare le proprie capacità e con impegno stanno preparandosi ad affrontare quest’ultimo passaggio consapevoli che i docenti sono dalla loro parte così come sanno che io sono con e per loro… il mio motto è “Uniti si Vince!” Loro sanno che io ci sono, che la scuola c’è e che quel legame che avevamo creato nessuno potrà mai cancellarlo, neanche un virus tanto tremendo.
4) Sembra che per il ritorno in classe a settembre le regole saranno “dimezzare e distanziare” e si propende per la “didattica mista”. Qual é la sua opinione e cosa si augura per il futuro?
Per l’inizio del nuovo anno scolastico mi auguro che tutto possa tornare ad una pseudo normalità, che i ragazzi possano tornare a relazionarsi seppure con le dovute precauzioni e nel rispetto dei protocolli di sicurezza. Il distanziamento deve essere gestito senza troppe conseguenze a carico dei rapporti interpersonali.
Studiare turnazioni e dimezzamenti potrebbe essere una soluzione tampone temporanea; credo, invece, che la didattica mista non sia la soluzione più giusta perché manterrebbe una modalità “a distanza” che già come indica la parola stessa, rischierebbe di minare in maniera definitiva il senso dello stare insieme e dell’imparare insieme….la scuola è una comunità educante fatta di relazioni…e da queste non si può e non si DEVE prescindere!!!!!
Nel ringraziarla per la gentilezza che ci ha mostrato, auguriamo a lei e ai suoi alunni un grande in bocca al lupo per questo fine anno scolastico nella speranza di poter ritornare a scuola tutti insieme in sicurezza 🙂
5) Un’ultima domanda: in questo periodo ognuno di noi ha rivalutato il personale rapporto con il tempo avendone molto di più a disposizione, le mancherà qualcosa quando sarà tutto tornato alla normalità?
Il tempo è vero…ha assunto un valore diverso…ma le devo dire che in molti casi ho avuto la sensazione di vivere un tempo senza tempo….un tempo vuoto, privo delle relazioni…avere più tempo non significa avere un tempo migliore….auspico invece un tempo pieno…un ritorno ad una quotidianità certamente più consapevole ma viva e vera dove possa finalmente ritrovare il sorriso, gli schiamazzi, il suono della campanella, le scartoffie e il buongiorno di tutti i miei studenti al mattino!!!!!!! Auspico insomma la normalità che so che è lì ad attenderci!!!!
Grazie alla Preside Belmonte e alle sue parole cariche di positività e speranza 🙂 Ci auguriamo che le scuole possano riaprire presto in tutta sicurezza e con ritmi normali, che bambini e ragazzi possano tornare a trascorrere insieme quei momenti indimenticabili che si vivono fra i banchi di scuola e a sostenersi l’un l’altro da vicino. Grazie infinite di nuovo, Preside Belmonte, per la gentilezza e per averci dedicato il suo tempo. Buon fine anno scolastico e buon lavoro a lei, a tutto il personale scolastico e ai suoi alunni 🙂
Grazie a voi lettori per l’attenzione, al prossimo articolo 🙂