Domicilio, residenza e dimora

Domicilio, residenza e dimora

Analizziamo insieme, da un punto di vista giuridico, questi tre concetti molto differenti tra loro.

Definizione di domicilio

L’art. 43 del codice civile stabilisce: “il domicilio di una persona si trova nel luogo in cui essa ha stabilito la sede principale dei suoi affari e interessi”.

Pertanto, il concetto di “domicilio” è costituito da un elemento soggettivo che si identifica nell’intenzione del soggetto di fissare in un certo luogo il centro dei propri affari o interessi e nell’elemento oggettivo rappresentato dalla presenza di interessi e rapporti economici.

Ai sensi dell’articolo 14 della Costituzione: “Il domicilio è inviolabile. Non vi si possono eseguire ispezioni o perquisizioni o sequestri, se non nei casi e modi stabiliti dalla legge secondo le garanzie prescritte per la tutela della libertà personale.Gli accertamenti e le ispezioni per motivi di sanità e di incolumità pubblica o a fini economici e fiscali sono regolati da leggi speciali”.

L’elezione di domicilio è una dichiarazione espressa del soggetto e, dunque, a differenza della residenza, non può essere attestata da nessuna pubblica amministrazione.

L’art. 45 del codice civile prevede l’elezione di domicilio generica, mentre l’art. 47 del codice civile quella speciale.

Esempio di elezione di domicilio generica: il libero professionista che elegge il proprio domicilio presso lo studio in cui svolge la sua attività (medico, avvocato, commercialista).

Esempio di elezione di domicilio speciale: conferimento del mandato scritto ad un legale per l’assistenza e la rappresentanza in giudizio.

Il domicilio assume rilievo per l’apertura della successione per causa di morte, infatti l’art. 456 c.c. prevede che “La successione si apre al momento della morte, nel luogo dell’ultimo domicilio del defunto”.

Definizione di residenza

La residenza è il luogo in cui la persona ha la dimora abituale (art. 144 c.c.)

La residenza è una situazione di fatto ed è caratterizzata da un elemento materiale, cioè la stabilità della dimora e un elemento psicologico costituito dall’intenzione di dimorare in modo stabile in un certo luogo. Può essere definito come il luogo in cui il soggetto vive abitualmente e in cui ha l’indirizzo della sua abitazione principale. Il nostro ordinamento prevede l’obbligo per tutti i cittadini di registrare la propria residenza presso l’ufficio anagrafe del Comune in cui risiedono tramite apposita dichiarazione. Espletata questa procedura, entro 45 giorni gli agenti della Polizia Locale devono recarsi presso l’indirizzo indicato per verificare la veridicità di quanto dichiarato.

Alla residenza sono collegati tantissimi aspetti giuridici, come:

  • -la richiesta e la ricezione di certificati anagrafici;
  • -l’iscrizione alle liste elettorali;
  • -adempimenti relativi alla celebrazione del matrimonio;
  • -adempimenti in materia di adozione;
  • -scelta del medico di base;
  • -competenza territoriale degli uffici giudiziari;
  • -ricezione di raccomandate e atti giudiziari.

Definizione di dimora o abitazione

La dimora o l’abitazione indicano un luogo temporaneo in cui un soggetto si trova occasionalmente come, ad esempio, una casa per le vacanze. La dimora viene presa in considerazione nel momento in cui non si conosca la residenza ai fini della notifica di alcuni atti giudiziari.


Home » Nozioni generali » Domicilio, residenza e dimora

Condividi articolo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.