Diritto all’istruzione e situazione culturale italiana

Diritto all’istruzione e situazione culturale italiana

Ciao a tutti! Oggi parliamo del diritto all’istruzione, fondamentale e universalmente riconosciuto. Questo diritto rientra nell’Agenda ONU 2030: L’ONU, infatti, ha adottato gli obiettivi di sviluppo sostenibile validi per il periodo 2015-2030. Sono previsti 17 obiettivi e 169 target specifici, tra cui fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva, ed opportunità di apprendimento per tutti.

Secondo gli obiettivi di sviluppo sostenibile, entro il 2030 tutti i ragazzi e le ragazze devono poter accedere alla scuola dell’infanzia e completare l’istruzione primaria e secondaria, equa e di qualità con efficaci risultati di apprendimento.

Un altro obiettivo che si pone l’Agenda 2030 è quello di assicurare l’uguaglianza e la parità di accesso, eliminando le disparità di genere, garantendo l’istruzione a tutti: persone con disabilità, popolazioni indigene e bambini in situazioni vulnerabili.

Inoltre, è necessario che tutti raggiungano l’alfabetizzazione e l’abilità di calcolo e acquisiscano le conoscenze necessarie per promuovere lo sviluppo sostenibile attraverso l’educazione per lo sviluppo sostenibile, i diritti umani, l’uguaglianza di genere, la promozione di una cultura di pace e di non violenza, la cittadinanza globale e la valorizzazione della diversità culturale.

Per quanto riguarda le strutture scolastiche, devono essere adeguate alle esigenze di bambini e ragazzi, alla disabilità e alle differenze di genere e fornire ambienti di apprendimento sicuri e inclusivi per tutti.

Per i non abbienti e, in particolare, per le realtà dei Paesi meno sviluppati, occorre aumentare il numero delle borse di studio. Un altro obiettivo che si pone l’ONU è quello di aumentare l’offerta di insegnanti qualificati.

Normativa e situazione scolastica globale

Il diritto all’istruzione è garantito dalla  Dichiarazione universale dei diritti umani all’articolo 26, dalla Costituzione italiana agli articoli 33 e 34, dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo all’articolo 2 del Protocollo 1 e dalla Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza adottata dall’ONU che prevede il diritto di ricevere un’educazione e un’istruzione adeguate all’articolo 28.

Nonostante, come abbiamo appena visto, il diritto all’istruzione sia riconosciuto universalmente, purtroppo oggi nel mondo, vi sono 72 milioni di bambini a cui tale diritto viene negato. Il 70% di tali bambini vive nell’Africa sub-sahariana e nell’Asia meridionale e occidentale. 

La situazione italiana

In Italia il tasso di abbandono scolastico è ancora molto alto: nel 2006 il tasso di dispersione scolastica italiana era pari al 20,8% e nel 2018 del 14,5% la situazione italiana è quindi migliorata rispetto al passato, ma non è ancora in linea con il traguardo europeo; infatti l’obiettivo fissato da Europa 2020, prevede che il tasso di abbandono scolastico sia inferiore al 10%.

Un altro dato su cui riflettere è il livello di istruzione più elevato delle donne rispetto ai maschi, con il 34% di laureate rispetto al 28% di maschi, ma le donne però, continuano a percepire in media, uno stipendio inferiore del 30% rispetto ai colleghi a parità di titolo di studio. In Italia la percentuale di laureati nella fascia di età dai 25 ai 64 anni è del 19% contro una media dei Paesi sviluppati del 37%, praticamente la metà. 

Un dato fondamentale da analizzare riguarda gli investimenti destinati all’istruzione pubblica. In questa classifica l’Italia occupa l’ultimo posto, con 5 punti in meno rispetto alla media degli altri Paesi sviluppati. Per la scuola vengono impiegate quindi poche risorse e i giovani non hanno gli strumenti e le condizioni necessarie per inserirsi nel mondo del lavoro e per far sì che l’Italia possa occupare adeguatamente il posto che le spetterebbe. 

Ne è una prova, infatti, il fenomeno di tutti i ricercatori e tutti gli studiosi che non vengono finanziati e dei precari che decidono di andare a lavorare all’estero.

Dal momento che rientra negli obiettivi di sviluppo sostenibile, da realizzare entro il 2030, ci auguriamo che l’istruzione possa divenire più equa, che vengano destinate molte risorse e che gli istituti scolastici e gli insegnanti riescano a creare un clima di classe accogliente e veramente inclusivo, dove tutti riescano sentirsi a loro agio e accolti durante il percorso degli studi.


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